giovedì 2 aprile 2009

Le voci interne 1


Care/i ragazze/i,

volevo spendere giusto 2 parole su un argomento che nel nostro coro mi sembra d’attualità: la seconda voce. Cantare a più voci penso che ormai da – diciamo – 1000 anni non sia una cosa così strana; anzi, con grande soddisfazione mia e, mi è sembrato, anche vostra siamo riusciti ad eseguire abbastanza facilmente diversi brani a due voci e molti di voi mi è sembrato di capire non avessero mai avuto l’occasione di farlo. Certo, se fossimo di più si potrebbe pensare di aumentare il numero di linee vocali, ma per adesso va più che bene.

Più che di “seconda voce” sarebbe più giusto, nel nostro caso, parlare delle voci interne. E questo è un argomento che mi tocca direttamente visto che chi scrive canta nel proprio coro da tenore e quando ancora il suo mento non conosceva pelo di barba cantava da contralto nel coro di voci bianche.

Tenore, Contralto, Basso, Baritono…. voci interne certo, ma non secondarie. Cantare in una voce interna non vuol dire stare in secondo piano o essere una voce di cui si potrebbe benissimo anche fare a meno. E non vuol dire nemmeno stare sempre in una posizione di non preminenza perché spesso e volentieri i compositori che scrivono musica per coro sfruttano proprio queste voci interne e il loro timbro più scuro rispetto al timbro dei soprani per farle venire fuori dall’intreccio di voci.

Rigirando la questione da un altro punto di vista cantare da soprano non significa sempre avere la melodia perché molte volte la melodia circola tra le diverse voci e non è mai tenuta da una sola.


Fine della prima puntata

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