lunedì 20 aprile 2009

Le voci interne 3


Una mano che chiude un orecchio: lo si può veder fare anche nei cori professionali e non soltanto in fase di studio. Ci si tappa un orecchio (solo uno!) per cercare di non essere influenzati o confusi dalla diversa melodia che la sezione a fianco sta eseguendo contemporaneamente a quella che stiamo cantando noi. L’altro orecchio resta invece aperto verso gli altri membri della mia sezione. Un espediente, certo, ma a mio avviso utile fino a un certo punto: il fatto che si possa essere confusi dall’insieme di voci che concorrono nell’esecuzione di un brano polifonico è una cosa normalissima, soprattutto all’inizio, quando si sta ancora imparando il nuovo brano.
La soluzione è comunque semplicissima: tutto si risolve quasi da sé con la pratica, l’essere sicuri della propria parte, della propria melodia che si andrà a cantare assieme alle altre voci, aiuta tantissimo. Quindi forse può semplicemente bastare cantarla qualche volta in più e memorizzarne l’andamento proprio come se imparassimo a memoria una poesia.

Fine della terza puntata.

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